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STORIA

Abbateggio, Paese del Farro e del Premio Parco Majella, è un piccolo borgo alle pendici settentrionali della Majella, monta­gna madre d’Abruzzo. 
Le origini del paese risalgono agli anni tra il 983 e il 987 d.C., immediatamente successivi alla fondazione del monastero di San Clemente a Casauria ad  opera di Ludovico II (871 d.C.). Le prime attestazioni del nome risalgono al XII secolo, al tempo dell’invasione normanna del territorio. I normanni chiamavano la località ab(b)ateis, che significa “cosa abbattuta”: come un “bosco ceduo”, un “bosco abbattuto di recente”. 
Abbateggio diede in natali a Mariano d’Abbateggio, monaco seguace di Celestino V, generale della congregazione dei Celestini, che tra il 1316 e il 1317 resse la città dell’Aquila con il titolo di Camerlengo, nonché la basilica di Collemaggio in qualità di Priore.
Abbateggio è stato dominio dei conti d’Acquaviva di San Valentino, della famiglia Orsini e dei conti De Phrygiis Poenatibus de Tolfa. Dal 1583 fu feudo di Margherita d’Austria, figlia dell’Imperatore Carlo V, passando così sotto il dominio della casa Farnese fino alla sua estinzione. Durante il periodo del brigantaggio molti aderirono alla causa Borbonica contro l’unità d’Italia. Abbateggio fu soppresso come Ente Amministrativo con le leggi fasciste nel 1929 e ricostituito come comune indipendente nel 1946. 
Il piccolo centro abitato di Abbateggio è costituito da un nucleo antico di piccole case in candida pietra locale aggrappate ad uno sperone roccioso che domina la stretta valle del fosso Fonte Vecchia, con tortuose stradine e ripide scalinate, discendendo le quali ci si affaccia d'un tratto verso paesaggi di selvaggia bellezza e da una parte più recente, risalente ai primi del ‘900, nella zona che circonda il Santuario della Madonna dell'Elcina. 
Per le sue caratteristiche case in in pietra bianca della Majella, Abbateggio è definito paese presepe.
Il 24/11/2009 è entrato a far parte del Club de “I borghi più belli d’Italia”.

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